In centinaia hanno donato corredino, pannolini e si sono accollati le spese per il ricovero e il parto
Come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno, questa storia è frutto della promessa mantenuta dalla madre che ha scelto proprio quello per ringraziare il sindaco Tutolo di aver presso immediatamente a cuore la situazione personale di gestante e della sua famiglia in generale.
La conferma che i genitori del bimbo Antonio (junior) gli avevano dato il suo nome il primo cittadino l’ha avuta dal braccialetto del neonato. Il piccino (2.9 kg) e la mamma stanno bene e sono a casa, dove li aspettavano il papà e il fratellino di circa 6 anni.
Il sindaco
«È un bambino bellissimo» sorridente come se gli fosse nato un nipote «e ci prenderemo ancora cura di lui, perché le sue necessità sono tante. Antonio è una delle cose belle di questo periodo terribile per Lucera, e secondo me rappresenta la speranza».
La storia era rimasta sotto traccia per alcune settimane, soltanto accennata in una diretta Facebook prima della nascita che avvenuta una decina di giorni fa e che l’ha reso talmente felice da sentire quel bambino parte della sua famiglia.
Era il 10 aprile e Antonio Tutolo aveva appeno finito una delle sue sfuriate quotidiane, quando riceve un messaggio Whatsapp da una donna che lo contatta per una signora straniera in attesa di un bambino: «Non ha niente e deve partorire a giorni. Possiamo aiutarla in qualche modo? Non ha proprio niente. Io la sto aiutando con dei panni, lei può aiutarmi ad avere pannolini e occorrente per un neonato?». Erano i giorni delle grandi raccolte alimentari e dei pacchi in vista di Pasqua e il cellulare del sindaco scottava per le richieste di aiuto che arrivavano da molti suoi concittadini.
I buoni pasto sarebbero dovuti ancora arrivare
Quella stessa sera il premier Conte avrebbe annunciato un nuovo Dcpm. L’Italia contava ancora diverse centinaia di morti al giorno e quel messaggio che parlava di una vita in arrivo ha colpito Tutolo in maniera particolare. E così si è messo in moto. C’era da comprare una marea di cose: corredino per il bebè, tutto il necessario per il piccolo e la sua mamma sia per il ricovero in ospedale (la cosiddetta valigia) che per il rientro a casa: tutine, pannolini, copertine e così via.
In pieno lockdown, un problema anche reperire tutta quella merce, poi fornita da un paio di commercianti locali.
Tuttavia, nel giro di poche ore, per il piccolino si è mobilitata la macchina della solidarietà. «Sono arrivate donazioni da tante persone, anche da consiglieri comunali e assessori», ha raccontato Tutolo, aggiungendo che «soprattutto le donne dell’amministrazione si sono fatte prendere un po’ la mano e hanno donato e comprato di tutto, veramente tanta roba. Ma ormai lo abbiamo adottato un po’ tutti, e di lui ci prenderemo cura anche in seguito»