“In merito al video e alle dichiarazioni postate sui social nelle scorse ore dalla consigliera Canistro Nunziata, voglio spiegare come sono state strumentalmente e ancor più intenzionalmente estrapolate frasi fuori onda e fuori contesto in quanto riferibili ad una fase preliminare, non ufficiale, della seduta del Consiglio comunale del 18/05/2020.
La consigliera, come chiaramente si evince dalla registrazione della videoconferenza da lei pubblicata, salta da un minuto ad un altro per rendere volontariamente artefatto il contenuto delle mie affermazioni le quali, se si ascolta integralmente e correttamente la registrazione ufficiale, oltre a non essere rivolte a lei, hanno tutt’altro contenuto.
Infatti mai avrei adoperato frasi irrispettose nei suoi confronti come lei, scorrettamente, tenta di far credere poiché, come è facile ascoltare nella registrazione, né il tono né il contenuto sono di questa natura.
Le mie affermazioni fanno riferimento ad una interpellanza presentata in ritardo dalla consigliera che, come spesso le succede non si attiene al rispetto del nostro Regolamento Comunale in cui è previsto che le interpellanze devono essere presentate entro il giorno 5 di ogni mese.
Le mie affermazioni, quindi, si riferiscono alla salvaguardia dei principi e delle regole sul funzionamento del consiglio comunale, regole sempre rispettate dagli altri consiglieri di opposizione, che presentano le interpellanze nei termini previsti, tranne che da lei, la quale evidentemente si ritiene al di sopra di tutto e di tutti.
Nello specifico, non avrei mai permesso di poter discutere la sua interpellanza, che tra l’altro non aveva nessun carattere di urgenza per la palese mancanza dei presupposti, nemmeno se l’avesse autorizzato il segretario comunale a cui la mia affermazione era rivolta. Solo per dovere di cronaca nonostante la consigliera avesse attribuito il carattere di urgenza alla sua interpellanza non si è nemmeno presentata in consiglio.
Come di consueto, ormai, la consigliera Canistro Nunziata cerca di creare, su basi inesistenti, un clima carico di offese, calunnie e bugie. Evidentemente non riesce a distinguere il piano politico-istituzionale da quello del livore personale.
Pertanto, per difendere la mia dignità di uomo e di Presidente del Consiglio comunale, alla luce di questa sua ennesima, gravissima e falsa accusa, mi vedo costretto ad agire per le vie legali poiché tali comportamenti ledono la mia onorabilità anche riguardo ai profili della privacy e sono tenuti al solo ed esclusivo scopo di screditare la mia figura di uomo e affermato professionista”.