“Il Parco Nazionale del Gargano ‘viaggia’ in pompa magna sbandierando i suoi indennizzi, esilarante risulta il suo aiuto di rimborsare le tante istanze, 435 nel 2019 (importo stanziato 315 mila euro) e altre 60 pratiche con un’aggiunta di 36 mila euro… A leggere queste cifre sembra di dover dire “Grazie”, purtroppo non è così, è solo fumo. Se andiamo ad analizzare in profondità noteremo che si tratta solo di un’elemosina rispetto al vero danno che è stato creato dalla fauna-selvatica” è quanto dichiarato a Voce del Gargano, da Saverio Siorini (foto) presidente del “Comitato Terra Nostra Gargano”.
Alla fine del 2019 e inizio 2020 tanti allevatori hanno subito danni da branchi di “cinghiali che tutt’ora proseguono con la devastazione di campi seminativi di avena e frumento – aggiunge Siorini che continua – preciso che, ogni ettaro produce mediamente 20/22 quintali di prodotto che acquistandolo a 20 €uro al quintale fanno circa 400 €uro, ma prima di raccogliere il frutto bisogna che la terra venga preparata alla semina, il che ha un costo di circa 400 €uro (semina, gasolio, lavoro e deperimento trattore), diciamo che il tutto si aggira ca. a 500 €uro di perdita per ettaro, il Parco ne riconosce ca. 100 abbiamo una perdita netta coì di ca.400 €…”
Poi la stoccata all’ente: “Ed ecco che il Parco sventola la bandiera del vincitore mentre il pastore sventola la bandiera della rabbia e della lacrima. A questo punto insisto nel confermare che il Parco vuole distruggere le attività, non è nel suo programma aiutarle o prendere le sue difese, diversamente avrebbe già gridato alla vergogna verso il suo datore di lavoro, il Ministro Costa, dimostrando che sono insufficienti gli indennizzi”.
Quindi la sferzata finale con tanto di proposta ‘estrema’: “Come Presidente del “Comitato Terra Nostra Gargano” chiedo che ci lasciate la possibilità (anche se tale è un “DIRITTO”) di difendere i nostri raccolti non nascondendosi “sotto” il periodo dell’inefficienza per colpa del Covid-19. Lupi, restrizioni, recinti, cinghiali confini e chi più ne ha più ne metta, basta! Siamo pronti a consegnarvi le chiavi dell’azienda e portarvi gli animali sotto il Parco. Gestiteveli Voi, in queste condizioni è impossibile andare avanti! ha concluso furioso Siorini.